cellulite

È vero che la pillola aumenta la cellulite? Scopriamolo insieme

La cellulite è una problematica molto comune alle donne in tante fasce d’età, dall’adolescenza in poi. Sebbene sia stato dichiarato più volte dalla comunità scientifica che la pillola anticoncezionale, come altri metodi contraccettivi ormonali, non favorisce la ritenzione idrica e di conseguenza la comparsa della cellulite, la questione rimane molto spinosa.

L’odiata cellulite

La cellulite o in gergo medico pannicolopatia edematofibrosclerotica, è un’alterazione di tipo degenerativo che interessa il tessuto adiposo sottocutaneo, caratterizzata da alterazioni in rilievo della superficie cutanea che gli conferiscono il tipico aspetto a buccia d’arancia.

Come il fato, non guarda in faccia nessuno e infatti, è una problematica che non è specifica di certi soggetti anche se, una maggiore adipogenicità, esacerba la condizione. Sono più colpite infatti le donne in sovrappeso o obese.

In realtà però il problema è molto più complesso e coinvolge:

  • il sistema circolatorio e microcircolatorio
  • il sistema linfatico a cui è strettamente connessa la matrice extracellulare, sede di grandi quantità di collagene ed elastina
  • il grasso sottocutaneo che, se in eccesso, si ingrossa nel derma

Il corpo femminile e gli ormoni

Sicuramente nelle donne c’è una differenza sostanziale perché il corpo femminile deve poter accumulare grasso sottocutaneo per garantire un'adeguata disponibilità calorica in vista di una possibile gravidanza o per l’allattamento.

Già questo non è un buon punto di partenza nel contrasto degli inestetismi della cellulite e, nonostante sia ormai risaputo che, i fattori genetici svolgano un ruolo importante nel manifestarsi della cellulite, il background di questa condizione rimane poco chiaro.

Sono stati eseguiti infatti negli anni, centinaia di studi che esaminassero le variazioni genetiche candidate nei recettori degli estrogeni così come l’infiammazione e la biologia del tessuto adiposo o il metabolismo lipidico, ma in un modo o nell’altro, la cosa certa è che questi geni sono sicuramente influenzati dagli ormoni e dai cromosomi sessuali.

Gli ormoni femminili quali, estrogeni e la prolattina, ma non solo, anche l’insulina o gli ormoni tiroidei, svolgono un ruolo importante nello sviluppo degli inestetismi della cellulite. In particolare, gli estrogeni provocano tipiche alterazioni cutanee di accumulo di grasso, soprattutto nella zona dei fianchi, cosce e glutei, più la ritenzione idrica. La prolattina invece, per esempio, facilita un aumento del peso corporeo rallentando il metabolismo e trattenendo liquidi nei tessuti.

Situazione che non si presenta negli uomini, che possiedono geneticamente circa l’11% di grasso in meno rispetto alle donne grazie anche al loro equipaggiamento in quantitativi più alti di ormoni androgeni che favoriscono invece la formazione di massa muscolare. Nel sesso maschile, il testosterone, regola infatti il metabolismo e il peso corporeo.

Da recenti studi inoltre, sembra che la disposizione del collagene nei tessuti cutanei delle donne sia organizzata perpendicolarmente, rispetto a quella degli uomini che presentano una struttura più reticolata delle fibre. Questo fa si che il corpo femminile, trattenga più massa grassa, confinata all’interno di una rete fibrosa che sfoga verso l’alto in cuscinetti adiposi. La struttura reticolata maschile invece permetterebbe al grasso di distribuirsi più uniformemente non pronunciandosi verso l’esterno. Ancora una volta, la genetica, la fa da padrona.

L’assunzione di ormoni esternamente e cellulite: la pillola

La paura di vedere il proprio corpo trasformato e sfigurato dagli inestetismi, è una preoccupazione molto comune tra le donne che assumono o vogliono iniziare ad assumere un contraccettivo anti-gravidanza.

In realtà, esperienza comune vuole, che chiunque possa raccontare di conoscere qualcuno che, per la pillola, ha come minimo preso qualche chilo in più. Molte donne lamentano difatti, effetti avversi come in primis l’aumento di peso, la ritenzione idrica, i gonfiori ma anche squilibri umorali e depressivi. In alcuni soggetti oltretutto, l’assunzione di sostanze estro-progestiniche come la pillola anticoncezionale, normalmente costituita da estrogeni e progesterone, scatena la comparsa di cellulite.

Agli estrogeni è imputato l’effetto di rilasciamento delle fibre elastiche e muscolari venose e linfatiche, la perdita conseguente del tono e l’aumento della permeabilità capillare con conseguenti liquidi in eccesso, ritenzione idrica e più tossine in circolo che si vanno a depositare nei tessuti. Estrogeni che sono responsabili dello stesso senso di gonfiore che si accusa nella fase pre-mestruale. Al progesterone invece si associano problemi legati alla ritenzione dei liquidi.

Attualmente in commercio ci sono diversi tipi di farmaco anticoncezionale orale, la formula classica contiene estrogeni e progesterone combinati, la più prescritta e comune, un’altra formula contiene invece solo progesterone e viene chiamata mini-pillola. Gli estrogeni servono infatti per controllare il sanguinamento mestruale mentre il progesterone previene la gravidanza.

La pillola anticoncezionale favorisce la cellulite?

Checché se ne dica, le donne lo sanno, la pillola contraccettiva è funzionale e pratica, ma non priva di effetti collaterali. Sebbene le pillole contraccettive di ultima generazione siano state formulate con un dosaggio ormonale sempre più basso, il pubblico femminile che ne fa uso, lamenta ancora effetti avversi legati alla sua assunzione.

La pillola agisce sulle riserve lipidiche e incrementa la ritenzione idrica concorrendo all’aumento dell’odioso inestetismo della cellulite.  L’aumento degli ormoni in circolo, porta a variazioni della microcircolazione sanguigna, che influenza quella linfatica, e che causa a sua volta uno squilibrio del drenaggio dei tessuti da liquidi e sostanze di scarto che a lungo andare infiammano i tessuti, concorrendo di conseguenza alla comparsa della cellulite.

Sia giovani che meno, più filiformi o più burrose, anche la pillola più leggera prescritta, andrà a interferire col normale assetto ormonale, variandolo, anche se magari di poco.

Questo non vuol dire che le problematiche si verifichino in tutte le donne che ne fanno uso, perché la questione è molto soggettiva e dipende anche dalla tipologia di farmaco che si assume, dalla tolleranza che si ha verso la formulazione del farmaco stesso e ovviamente sempre dalla genetica.

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